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Flor e Linda ora sono felici.
Sono felici di veder sorridere Lucyana che finalmente disegna e colora la sua vita.
Lo chiamavano “occhio pigro” e tutti dicevano che si doveva allenare costringendolo a sforzarsi più dell’altro. Per questo veniva bendato il suo occhio destro. Un cerotto tondo, trasparente e spesso che si incollava alla sua pelle dalle sopracciglia fino alla metà del naso e le spegneva la luce per tutto il giorno. Insieme al sorriso.
Il momento peggiore era a scuola.
L’espressione dei volti nei suoi compagni, quando la guardavano, la vedeva bene anche con un occhio bendato. Non era piacevole. Il compagno più audace poi riusciva a domandarle cos’era quella specie di benda che pur volendo essere invisibile trasformava e deformava i tratti di quel viso piccolo. Di soli 7 anni. Allora lei rispondeva quello che aveva sentito dire dal medico oculista: “Ho un occhio pigro e lo devo sforzare” … ed era a quel punto che veniva travolta dalle risate di quei compagni che macchiavano come inchiostro quello che stava diventando l’immagine di sé.
Era diventata pigra insieme al suo occhio. Non riusciva a scrivere bene, a leggere, e non usciva più a giocare. Arrivava tardi a scuola per non avere il tempo di essere fermata dai compagni.
Passarono molte settimane, non ricordava quante, quando un giorno la mamma decise di portarla da Flor.
Flor e Linda… Indimenticabile momento!
Prima ascoltarono i racconti della mamma poi guardarono attentamente numeri e gradi. Infine tolsero il cerotto dall’occhio di Lucyana e la fecero sedere su una seggiola che con un pistone aumentava di altezza fino a portarla al livello di quella strana macchina che scrutava i suoi occhi. Mentre lei scrutava dentro di sé. Tornò a casa senza benda.
Da Flor e Linda ci ritornò la settimana successiva. Rassegnata a fare qualcosa che tutti promettevano essere per il suo bene. Ma non fu così. Flor e Linda le fecero trovare un astuccio. Avvolto in una pezzuola morbida il cui odore si impregna nella memoria come quello dei colori dell’asilo… il suo primo paio di occhiali. Tondi. Piccoli. Rossi. Rossi come il fuoco che accende desideri, come l’energia che muove i pensieri. Lucyana li indossò. Si guardò allo specchio e vide un volto nuovo. Ad osservarla c’erano anche gli occhi di Flor e Linda che sorridevano compiaciuti all’immagine di quella bambina. E sorrise anche lei. Perché le piaceva. Perché si piaceva. Perché Flor e Linda non le avevano solo messo sul volto un paio di occhiali rossi. Le avevano restituito un’immagine bella. Quella che lei aveva di sé.

Grazia Latella

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